Imparare a suonare il pianoforte classico

Come suonare il pianoforte leggendo lo spartito

Cosa significa suonare il pianoforte classico?
Si tratta di un modo di suonare in cui si esegue ciò che è scritto su uno spartito, indipendentemente dal genere di musica.
Dunque in questo modo è possibile suonare sia brani di musica classica che leggera leggendo e applicando ciò che si trova scritto sullo spartito.

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Di cosa abbiamo bisogno per imparare a suonare il pianoforte classico?

I 3 principali aspetti che dobbiamo sviluppare per imparare a suonare il pianoforte classico sono:

  1. Imparare la tecnica pianistica corretta per poter partire subito con il piede giusto
  2. Saper leggere la musica di diversi spartiti per poterla poi suonare al pianoforte
  3. Fare pratica attraverso l’esecuzione di brani di crescente difficoltà

Queste 3 attività devono essere sviluppate parallelamente

Come sviluppare la tecnica pianistica

imparare a suonare il pianoforte

1. L’impostazione delle mani, la postura e come imparare a suonare successioni di note

E’ di fondamentale importanza, per evitare di sviluppare delle tensioni nelle articolazioni, imparare la corretta impostazione delle mani.

In particolare, per imparare a suonare il pianoforte, bisogna capire che i tasti non vanno abbassati esercitando uno sforzo, ma utilizzando solo il peso delle nostre braccia. Questo è anche abbastanza intuitivo, dal momento che un pianista, che deve esercitarsi anche 8 ore al giorno, farebbe uno sforzo eccessivo usando tutte i muscoli delle braccia. In questo modo invece, utilizzando il peso degli arti per poter abbassare i tasti, lo sforzo che facciamo è minimo.

Quali sono dunque i muscoli che dobbiamo utilizzare per suonare il pianoforte? Gli unici muscoli utilizzati sono:

  1. i muscoli dell’ultima falange del dito che deve piegarsi quasi a formare un uncino, per permettere alla nostra mano di non scivolare fuori dalla tastiera, mentre stiamo abbassando un tasto del pianoforte.
  2. i muscoli che permettono di alzare il dito, utilizzati quando dobbiamo suonare una successione di più note.

Gli altri muscoli devono essere il più rilassati possibile.

tecnica pianistica

2. Gli esercizi per sviluppare la tecnica pianistica di base

Esistono una serie di esercizi molto importanti che permettono di applicare tutto ciò. E’ importantissimo che l’allievo, durante questi esercizi si concentri sugli arti, controllando di non avere tensioni.

Infatti questi esercizi servono soprattutto a esercitarsi a fare il movimento corretto senza tensioni. Ciò è di grande importanza perché in un secondo momento quando le tecniche da imparare saranno più complesse e l’attenzione sarà posta su altri aspetti, il movimento base dovrà essere eseguito in modo automatico, senza tensioni.

Questi esercizi devono essere eseguiti in modo da applicare la tecnica pianistica a tutte e 5 le dita e devono essere eseguiti sia utilizzando i tasti bianche che quelli neri, che essendo più stretti comportano inevitabilmente maggiori difficoltà soprattutto all’inizio.

passaggio del pollice

3. Come suonare frasi più lunghe: la tecnica del passaggio del pollice

Quando iniziamo a suonare delle successioni di molte note in cui ci muoviamo in modo esteso in una direzione dobbiamo imparare a sviluppare una nuova tecnica pianistica: quella del passaggio del pollice. Immaginiamo infatti di dover suonare una successione di note: do re mi fa sol la si do. Noi abbiamo solo 5 dita a disposizione e se arriviamo sul sol con il mignolo, poi non sappiamo che dita utilizzare per suonare le 3 note che restano.

La tecnica del passaggio del pollice permette proprio di risolvere questo problema: in che cosa consiste? Si tratta di un movimento del pollice che andrà a sostituirsi a una delle dita che utilizziamo per suonare.

Immaginiamo di suonare le note del pianoforte do re mi fa, rispettivamente con il pollice (do), l’indice (re), il medio (mi) e l’anulare (fa). Con la tecnica del passaggio del pollice invece suoneremo con le seguenti dita: pollice (do), l’indice (re), il medio (mi) e di nuovo il pollice (fa). In questo modo ci ritroveremo nella posizione di partenza con tutte e 4 le dita a disposizione per suonare le successive note del pianoforte.

In pratica, usando questa tecnica pianistica, possiamo suonare con una mano muovendoci da una parte all’altra della tastiera senza mai staccare le mani da questa.

pianoforte classico

4. L’uso del pedale di risonanza e la tecnica del legato

Man mano che andiamo avanti con lo sviluppo della tecnica pianistica, abbiamo sempre più strumenti per poter suonare brani più suggestivi. In particolare vi sono 2 aspetti che devono essere approfonditi se vogliamo suonare dei brani che ci diano grande soddisfazione:

  1. L’uso del pedale
  2. La tecnica del legato

Il pedale di risonanza è in grado di creare un alone musicale molto suggestivo, dal momento che permette a tutte le corde del pianoforte di vibrare contemporaneamente. Se a esempio suoniamo le note do mi sol, tenendo abbassato il pedale, anche quando lo stacchiamo queste note continueranno a risuonare e in più le stesse corde corrispondente ai suoni delle altre ottave avranno libertà di vibrare. Insomma il risultato sarà veramente molto affascinante. Anche nel caso del pedale è opportuno imparare quando questo vada abbassato e rialzato e applicare tutto ciò con degli esercizi specifici.

La tecnica del legato invece ci permette di suonare delle frasi musicali, riuscendo ad ottenere un suono molto morbido. Per suonare correttamente il legato è opportuno alzare molto poco le dita prima di farle ricadere per abbassare i tasti. attraverso degli esercizi mirati.

Anche questa tecnica pianistica deve essere sviluppata progressivamente

Come leggere la musica sullo spartito

Per poter mettere in pratica tutta le tecnica pianistica e suonare diverse composizioni al pianoforte dobbiamo imparare a leggere la musica sullo spartito.

figure ritmiche

1. Conoscere le figure ritmiche di diversa durata

Molte persone credono che leggere la musica significhi sapere i nomi delle note e individuarli sullo spartito. In realtà ciò costituisce solo il 30% di tutta la pratica perché ciò che più conta è conoscere e saper leggere le diverse figure ritmiche.

La musica è fatta di suoni che vengono emessi nel corso del tempo in modo diverso e per questo motivo esistono molte figure e gruppi di figure ritmiche che rappresentano proprio la durata dei suoni nel tempo.

leggere la musica

2. Perché è fondamentale il solfeggio?

Conoscere in teoria le varie figure non serve molto. Ciò che veramente conta è saper leggere la musica tenendo il tempo, proprio come se le stessimo suonando al pianoforte. Questa pratica si chiama solfeggio ed è di fondamentale importanza per poter suonare dei brani al pianoforte leggendo lo spartito.

Il solfeggio è la simulazione di un’esecuzione di uno spartito, fatta senza lo strumento. In pratica se io ho uno spartito, anziché suonarlo direttamente al pianoforte, posso prima “solfeggiarlo” cioè leggerlo con il ritmo giusto; in questo caso invece di emettere i suoni abbassando i tasti del pianoforte, dico i nomi delle note con la stessa durata e ritmo che userei se le suonassi al pianoforte.

Saper solfeggiare uno spartito, prima di suonarlo è importantissimo perché in questo modo dividiamo le 2 difficoltà principali dell’esecuzione e le affrontiamo una alla volta:

  1. Lettura dello spartito
  2. Esecuzione dello spartito con la tecnica corretta

Ecco che se noi leggessimo lo spartito e al tempo stesso lo suonassimo avremmo troppe attività su cui essere concentrati allo stesso momento. Se invece prima capiamo esattamente quali sono le figure ritmiche nello spartito e come vadano lette, saremo più liberi poi di concentrarci sull’esecuzione allo strumento, curando a fondo l’aspetto tecnico.

suonare il pianoforte

3. Come suonare il pianoforte leggendo lo spartito

Capita a volte che le persone, soprattutto in età adulta, sappiano solfeggiare uno spartito ma non siano poi in grado di riprodurlo correttamente al pianoforte.

Ecco dunque che esistono degli esercizi specifici per imparare a suonare al pianoforte uno spartito che si sa leggere. In particolare questi esercizi sono costituiti da 3 passaggi intermedi:

  1. Solfeggiare lo spartito
  2. Suonare il pianoforte solfeggiando ad alta voce lo spartito
  3. Suonare il pianoforte senza solfeggiare lo spartito (o solfeggiare solo mentalmente)

Ecco che in questo modo il solfeggio diventerà una pratica fondamentale che ci permetterà di suonare praticamente qualsiasi tipo di spartito al pianoforte.

Come suonare brani di difficoltà crescente al pianoforte

Una volta che abbiamo una buona impostazione tecnica e sappiamo leggere la musica, possiamo mettere assieme queste 2 attività per eseguire brani al pianoforte. E’ molto importante iniziare fin da subito a suonare brani magari molto semplici, dal momento che non dobbiamo mai dimenticare che la musica è una forma artistica e dunque l’esecuzione musicale richiede l’approfondimento di alcuni aspetti fin dall’inizio.

note pianoforte

1. Come interpretare le varie indicazioni sullo spartito

Se suoniamo un brano solo tenendo conto della tecnica pianistica e del solfeggio, tale esecuzione risulterà molto fredda e meccanica. Per poter suonare il pianoforte in modo più artistico dobbiamo imparare a mettere in pratica tutte le indicazioni che troviamo sullo spartito.

Per riassumere possiamo trovare le seguenti indicazioni legate all’esecuzione:

  1. velocità di esecuzione: ci dice se il brano dev’essere eseguito lento o veloce e ci dà dei suggerimenti sul carattere del brano (es. “Andante misterioso”, “Allegro con fuoco”, “Adagio con malinconia”, etc.)
  2. indicazioni agogiche: permettono di capire se all’interno del brano ci sono delle variazioni di velocità (rallentando, accelerando, …)
  3. indicazioni dinamiche: servono a indicare l’intensità del suono da usare (forte, piano, mezzo forte, etc.) e le variazioni di queste intensità (crescendo, diminuendo, etc.)
  4. indicazioni di espressione: permettono di capire come eseguire le varie frasi musicali (legato, staccato, etc.)
andare a tempo

2. Come andare a tempo e come raggiungere la giusta velocità di esecuzione

Molte persone quando suonano un brano hanno molte difficoltà a tenere il tempo. Ci sono molti sistemi invece che permettono ad abituarsi a fare questo. Il più semplice consiste nel fatto di studiare il brano abbastanza lentamente, indipendentemente dalla velocità dell’esecuzione suggerita dallo spartito, tenendo il tempo con il metronomo. In questo modo potremmo raggiungere 2 grandi conquiste:

  1. suonare il brano che stiamo studiando senza accelerare o rallentare
  2. abituare il nostro orecchio ad una velocità di esecuzione costante in modo da essere sempre più abili nell’esecuzione dei brani successivi

Naturalmente, una volta che avremo imparato a suonare il brano lentamente dovremo poi raggiungere la velocità di esecuzione corretta: uno degli errori che fanno molte persone è quella di passare dall’esecuzione molto lenta a quella suggerita dallo spartito, spesso più veloce. In questo modo non riescono mai ad eseguire il brano alla velocità corretta perché il cambiamento di velocità di esecuzione porta a fare molti errori.

Come possiamo dunque fare? Il segreto è quello di aumentare gradualmente la velocità di esecuzione, aumentando progressivamente il numero corrispondente alla tacca del metronomo, ma solo dopo che saremo sicuri dell’esecuzione all’ultima velocità raggiunta. In questo modo otterremo 2 grandi benefici:

  1. potremo suonare il brano alla velocità indicata
  2. lo faremo utilizzando la tecnica pianistica corretta

Quest’ultimo punto è di fondamentale importanza, dal momento che molte persone fanno gli esercizi con la tecnica corretta, ma quando poi suonano dei brani, non riescono a utilizzare la stessa tecnica proprio perché l’aumento della velocità non è progressiva. In questo modo rischiano di sviluppare tensioni articolari che possono poi sfociare in fastidiose tendiniti o patologie simili.

metodo studio

3. L’importanza di un metodo di studio logico

Quando si studia un brano al pianoforte è molto importante avere un metodo ben preciso da adottare nello studio del brano. Che cosa voglio dire? Intendo che non possiamo studiare il brano senza seguire un percorso logico che ci permetta di imparare a suonare quel brano. Altrimenti rischiamo di perdere moltissimo tempo senza concludere nulla.

In particolare ci sono persone che suonano lo stesso brano dall’inizio alla fine per decine di volte e sbagliano sempre gli stessi passaggi, sempre gli stessi punti. Proprio perché studiare un brano non significa suonarlo tante volte dall’inizio alla fine, ma quello che dobbiamo fare è:

  1. analizzare il brano e dividerlo in varie parti
  2. capire quali sono le sue difficoltà
  3. individuare i punti più difficili
  4. concentrarci sui punti di maggior difficoltà e studiarli prima a mani separate e poi a mani unite

In questo modo potremo ottimizzare il tempo a nostra disposizione e riusciremo a imparare veramente a suonare il brano. Inoltre seguendo un metodo di studio logico e concentrandoci sui punti più complessi, saremo in grado di imparare a suonare brani di crescente difficoltà.

A quale età possiamo imparare a suonare il pianoforte classico?

Contrariamente a quello che si crede spesso, anche in età adulta è possibile imparare a suonare il pianoforte leggendo uno spartito. E’ molto importante in questo caso però che il metodo d'insegnamento seguito sia pensato proprio per persone adulte, dal momento che l’apprendimento di un adulto e quello di un bambino sono molto diversi. Infatti mentre un bambino impara attraverso l’imitazione del gesto e sfrutta essenzialmente le sue capacità intuitive, l’adulto può imparare a suonare solo seguendo un percorso logico e progressivo in cui ogni parte sia compresa a fondo. In particolare dalla mia esperienza ho verificato che un buon metodo di studio del pianoforte per adulti deve avere le seguenti caratteristiche:

  1. studio approfondito e graduale della tecnica pianistica:
  2. apprendimento logico e razionale del solfeggio
  3. esecuzione di brani attraverso un metodo di studio preciso

Inoltre un altro elemento che può aiutare una persona adulta ad imparare a suonare il pianoforte è la conoscenza di base della teoria musicale. Dal momento infatti che tutti i brani di musica seguono delle regole ben precise legate alla teoria, la conoscenza di queste permetterà ad una persona di suonare con maggior consapevolezza. Ad esempio capire perchè all’inizio di ogni brano siano scritte le cosiddette “alterazioni in chiave” cioè quelle note che durante l’esecuzione dovranno essere suonate come diesis o come bemolle, può aiutare molto. Come sempre essere consapevoli di quello che si sta facendo, è una delle chiavi per farlo meglio e in modo più semplice.

Conclusioni: un modo per imparare in pratica a suonare il pianoforte classico

In questo articolo ho cercato di mostrarti quali sono gli aspetti fondamentali per poter suonare il pianoforte classico.

Naturalmente da sole queste nozioni non sono sufficienti. Dunque se vuoi approfondire questo tipo di percorso, ti consiglio di visitare la nostra scuola di musica in cui troverai un corso di video lezioni di pianoforte classico da me realizzato. Questo corso (che consiste in più di 100 video lezioni, per un totale di quasi 80 ore) è indirizzato alle persone adulte che vogliono imparare a suonare il pianoforte leggendo uno spartito. Il corso può essere utilizzato sia dai principianti che da coloro che in passato hanno già suonato il pianoforte e vogliono riprendere lo studio.

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